Bankitalia vuole la chiusura dei conti correnti senza spese
La Banca d'Italia ha deciso di lanciare l'offensiva d'autunno contro il caro-conto corrente e il caro-spese bancarie. Dopo Mario Draghi che ha invitato gli istituti di crdeito ad azzerare le spese di chiusura conto, ora è il turno del direttore generale Fabrizio Saccomanni. Il numero due di Bankitalia ha dichiarato che le banche italiane devono "rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno dispiegarsi della concorrenza" ed è "opportuno che i costi direttamente o indirettamente connessi con la chiusura dei rapporti in essere con le banche siano eliminati, favorendo così la mobilità". Per chiedere con forza un taglio alle spese Saccomanni ha scelto una platea di "addetti ai lavori" come quella della convention dell'ABI. Ma c'è di più; Saccomanni ha sottolineato come il consumatore debba poter "avere pieno accesso a informazioni esaustive circa il prezzo e la qualità del servizio offerto in modo da poter comparare le condizioni praticate da diversi intermediari per contratti con caratteristiche simili".
La reddiditivà dei principali gruppi bancair italiani è prmai a livelli europei mentre rimangono forti differenze con quelle inglesi dove il mercato è ancora più aperto. Qualche nota positiva arriva dall'analisi dell'efficienza operativa che vede gli istituti itlaiani ancora dietro agli spagnoli ma davanti ai gruppi francesi e tedeschi. Il vero tallone d'Achille del sistema bancario nazionale è la concorrenza nei segmenti dei pagamenti di livello contenuto e nel credito al consumo, mentre grandi passi in avanti sono sati fatti nei mercati dei prestiti alle imprese e della raccolta, con margini di profitto ridottisi in maniera piuttosto brusca.
il testo completo dell'intervento su: http://www.bancaditalia.it/interventi_comunicati/intaltri/saccomanni_06_11_06.pdf
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