dalla rivista Economia&Mercato
Sergio Marchionne ha portato innumerevoli novità in Fiat, ha rivoltato la catena di controllo interna, ha cambiato tutti i manager principali o quasi, ha riportato l’orgoglio di essere Fiat e da qualche tempo anche nell’abbigliamento ha dato il suo tocco personale presentandosi spesso in maniera informale. Questa volta ha scelto la sua Svizzera per dare un altro strappo con il passato. Alla Camera di Commercio italo-elvetica di Zurigo, ben conosciuta per le sue lunghe frequentazioni prima come guida di Alusuisse e poi di Lonza, si è presentato in maglione blue senza giacca per parlare di Fiat e del suo futuro. Ha scelto Zurigo per ricordare il Marchionne-pensiero, durissimo che prevede una continua ricerca di prodotto anche nel periodo di massimo successo per quello appena uscito. Agli imprenditori e manager svizzeri ha ricordato le tappe del rilancio di Fiat. Ha confermato che nel 2010 le auto prodotte saranno circa 2,8 milioni e 3,5 se si considerano anche le numerose joint-venture avviate e quelle possibili nel prossimo futuro. Poi marchionne parla la presente e sottolinea la grande importanza di avere un management compatto, un ottimo piano industriale, ottimi rapporti con i lavoratori e le organizzazioni sindacali, ma soprattutto la rivoluzione portata avanti per quanto riguarda la qualità del prodotto e il rapporto con la clientela. Al termine dell’incontro ufficiale Marchionne non si è voluto sottrarre alle inevitabili domande di manager e giornalisti sul futuro di Fiat. Secondo Marchionne “Fiat è uscita dal momento più difficile della sua storia.Ora per il futuro sono ottimista e ritengo che se nel futuro si parla di 5 0 7 competitor mondiali dell’auto sono certo che uno di questi sarà la Fiat”. Naturalmente molti erano curiosi di conoscere il futuro dal punto di vista delle alleanze o addirittura di una fusione di Fiat. Anche qui il numero uno del Lingotto ha ribadito, “le alleanze le faremo ancora in modo mirato. Abbiamo annunciato tredici accordi dal febbraio 2005, di cui dieci per lo sviluppo dell'auto. In futuro saranno ancora alleanze mirate, per lo sviluppo di piattaforme, per la presenza in alcune zone geografiche, per l'invasione di mercati che non conosciamo. Ma il grande deal, la grande fusione tra la Fiat e un’altra società, questa proprio non credo sia probabile”.Fiat, secondo Marchionne, avrà un futuro internazionale me con il cuore pulsante che rimarrà, anche nel futuro, tutto italiano “l’essenza della Fiat non vogliamo certo perdercela, quindi su questa base si continua a lavorare”. Ci tiene a ricordare che nel 2004 aveva promesso di non chiudere stabilimenti e l’ha mantenuta, mentre Fiat ha addirittura invertito la tendenza tornando ad assumere ma soprattutto è uscita dalla crisi senza ottenere aiuti speciali ad hoc da parte dello stato. Questo risultato è stato possibile grazie anche al forte aumento delle vendite che hanno posto il Lingotto al 31% della quota di mercato in Italia e all’8% in Europa. Secondo l’ultimo piano industriale presentato a novembre l’obiettivo al 2010 è quello dell’11% in Europa. Il momento più importante della conferenza improvvisata riguarda il futuro di Marchionne. Alla domanda precisa sul proprio futuro il presidente di Fiat dichiara amore eterno alla casa torinese sottolineando che non ha intenzione di allontanarsi da Torino e che questo sarà il suo ultimo incarico lavorativo. Un ultimo capitolo è riservato all’Iveco che, “rimarrà nella famiglia Fiat, se vi sono altri gruppi che si vogliono muovere nel comparto, lo facciano pure, la nostra linea non cambia”.Fiat, intanto, continua a mantenere un trend di crescita per quanto riguarda le immatricolazioni nonostante il mercato sia in Europa che in Italia stia scontando un periodo negativo o, comunque, di relativo fermo. Le auto del Lingotto piacciono e cresce l’attesa per il debutto della nuova media di Fiat, la Bravo che è piaciuta molto agli esperti che l’hanno potuta vedere nelle prime foto ufficiali. anche la Linea, la berlina costruita in turchia, è stata promossa ed ora verrà venduta anche in Spagna e c’è chi comincia a credere che possa arrivare anche in Italia durante il 2007 per concorrere con alcune auto vendute a basso costo.